Ci sono diversi modi per descrivere come sia variegata e complessa la professione del medico veterinario. Abbiamo pensato di farvi raccontare la professione proprio da chi la vive sulla sua pelle quotidianamente: i medici veterinari iscritti al nostro Ordine.
Ogni mese troverete una testimonianza di un Medico Veterinario valdostano che, con immagini e parole, vi descriverà la sua attività professionale.
- Nome e Cognome
Caterina Abate. - Perché hai deciso di iscriverti a Medicina veterinaria?
Fin da quando mi veniva chiesto cosa avrei fatto da grande, ho sempre risposto che sarei diventata una veterinaria.
E’ stato un chiodo fisso da sempre ed esser riuscita nel mio sogno è stato davvero gratificante! - Come sono stati gli anni dell’Università?
I primi tempi sono stati abbastanza duri…le materie studiate avevano ben poco a che fare con gli animali, trattandosi di chimica, matematica e cosi via, ma con il passare degli anni ci si è addentrati sempre più in argomenti prettamente veterinari, quindi decisamente più interessanti.
Poi gli esami mi hanno sempre fatto un brutto effetto e ne dovevamo sostenere davvero tantissimi! Comunque, passato lo scoglio del primo anno, la vita universitaria è stata bella. - Quando ti sei laureato/a?
Nel 2001 (mamma quanti anni fa!!). - Quando ti sei iscritto/a all’Ordine?
Non appena sostenuto l’esame di stato, nel 2002. - Ricordi come è stato il tuo primo giorno di lavoro?
Ho cominciato un tirocinio appena iniziata l’università, quindi diversi anni prima di essere laureata, per farmi un po’ le ossa.
Perciò non ricordo esattamente il mio primo giorno da vera veterinaria; si confonde con quelli precedenti.
Ciò che invece ricordo dei primi tempi da veterinaria è quanto mi facesse imbestialire quando, mentre sostituivo qualche collega in ambulatorio, il cliente di turno mi squadrasse dalla testa ai piedi e chiedesse sconsolato: “ma il veterinario non c’è?” - Di cosa ti occupi ora nello specifico? Vuoi descriverci in cosa consiste la tua attuale attività professionale?
Dopo aver cominciato come veterinario per piccoli animali, ora mi occupo di igiene degli alimenti di origine animale, tutelando la salute dei consumatori ed il benessere degli animali alla macellazione.
Rispetto alla vita di ambulatorio forse è un po’ meno stimolante, però mi permette di dedicare più tempo alla famiglia. - Operi in un settore in cui c’è molta concorrenza?
Non c’è concorrenza, ma ci sono molti giovani veterinari che vorrebbero fare lo stesso lavoro che faccio io; allo stato attuale delle cose entrare nella veterinaria pubblica è molto molto difficile. - Come cerchi di differenziarti dai tuoi colleghi per proporti alla tua potenziale clientela?
Con i colleghi cerco il confronto e la discussione per poter affrontare le numerose difficoltà, soprattutto legislative, che il mio lavoro comporta.
Non avendo abbandonato del tutto l’ambito della veterinaria degli animali da compagnia, poi, quando necessario mi rapporto con colleghi che svolgono prevalentemente l’attività di ambulatorio. - Ti senti realizzato/a nella tua attività professionale?
Rispetto al progetto iniziale di cura degli animali da compagnia, ciò che svolgo ora è molto diverso, ma comunque cerco di eseguire il mio mestiere al meglio, anche se spesso mi devo destreggiare fra normative in continua evoluzione e le lamentele degli operatori del settore alimentare. - Come sono i rapporti con i Tuoi colleghi?
Direi molto buoni! - Come sono i rapporti con il Tuo Ordine?
Ottimi anche se “virtuali”, data la mia latitanza! - Hai un aneddoto professionale particolarmente interessante e/o divertente che vuoi raccontare?
Un giorno chiama una ragazza per prendere appuntamento per una diagnosi di gravidanza su una gatta certosina.
Si presenta all’appuntamento e la gatta non risulta incinta. E lei fa “meno male, ero preoccupata, si è accoppiata col coniglio nano, chissà che cuccioli sarebbero nati!” - Come fai a conciliare il tempo da dedicare al lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia?
Il mio attuale lavoro non prevede una reperibilità notturna e poche reperibilità festive all’anno, così mi lascia abbastanza tempo da poter passare con la mia adorata famiglia. - Cosa ti senti di consigliare a chi vorrebbe cominciare la tua professione?
Il corso di studi è molto impegnativo e ormai bisogna prendere in considerazione il fatto di conseguire anche una specializzazione o quanto meno indirizzarsi verso una specifica branca (ecografia, ortopedia,…).
La concorrenza nel settore privato certo non manca ed entrare in ambito pubblico è difficile. Ma superati alcuni ostacoli, è un mestiere che può essere molto gratificante. - Hai qualche sogno nel cassetto per il tuo futuro?
Al momento penso soprattutto a fare la mamma! - Hai qualche rimorso o rimpianto per il tuo passato?
Avrei voluto vivere gli anni di università con maggior spensieratezza! - Concludi la tua intervista con un tuo pensiero in piena libertà che rappresenta il tuo quotidiano operare o la tua filosofia di vita (proverbio, riflessione, citazione etc..).
Un professore universitario, per farci capire che avremmo studiato come medici, ma saremmo stati spesso considerati decisamente dottori di serie B, diceva: “Ricordatevi che, veterinari o zooiatri, sempre in fondo all’alfabeto siete!”