La Struttura Igiene e sanità pubblica e veterinaria dell’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, ci segnala che è stato pubblicato un comunicato stampa dell’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, in cui vengono forniti tutti i dettagli sul focolaio attivo di cimurro nei selvatici, malattia recentemente diagnosticata in alcuni Comuni della Regione.
L’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali comunica che, durante l’esecuzione dell’annuale piano regionale di monitoraggio delle malattie dei selvatici, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta ha diagnosticato, con isolamento del virus, 10 casi di cimurro o malattia di Carré in altrettante volpi, in parte rinvenute morte e in parte abbattute in quanto defedate e con sintomi clinici della malattia, nei Comuni di Gignod, Sarre, Saint-Pierre, Introd e Rhêmes-Notre Dame. Tutti i soggetti sono risultati esenti da rabbia silvestre.
La diagnosi dimostra che la malattia è presente sul territorio regionale sin dall’estate scorsa, ma la sua estensione è ancora in via di definizione, in quanto sono ancora in corso degli esami così come l’indagine epidemiologica intesa a svelarne l’origine, i chilometri di raggio e le specie colpite.
E’ importante ricordare che il cimurro è una malattia che non colpisce l’uomo, ma i carnivori selvatici e domestici, e in essi si diffonde per contatto diretto o attraverso le escrezioni urinarie e fecali o le ciotole e il cibo di cani infetti.
Il cimurro colpisce prevalentemente i cani in giovane età e si manifesta con problemi al sistema nervoso (con possibilità di paresi) oppure con complicazioni respiratorie.
E’ anche possibile che il cane infettato dal virus non riesca più a fare rientro presso la propria abitazione.
E’ una malattia che non va sottovalutata e che può portare a conseguenze gravissime se contratta dall’animale domestico. L’unico modo per evitare al cane questa dolorosa patologia è la vaccinazione preventiva.
Per questa ragione, si consiglia a tutti i proprietari di cani nei Comuni interessati e delle zone circostanti di controllare lo stato vaccinale del proprio animale e provvedere eventualmente alla vaccinazione, a discrezione del medico veterinario curante, in modo da escludere la possibilità di contagio.
Chiunque notasse i sintomi descritti nei carnivori selvatici, che si avvicinano alle case con perdita dell’abituale senso di diffidenza, è pregato di segnalarlo alla stazione forestale più vicina, così come si invitano i medici veterinari che facessero diagnosi di tale patologia a darne comunicazione alla struttura di sanità animale del dipartimento di prevenzione dell’Azienda USL.
Qui di seguito il link al comunicato stampa.