Ci sono diversi modi per descrivere come sia variegata e complessa la professione del medico veterinario.
Abbiamo pensato di farvi raccontare la professione proprio da chi la vive sulla sua pelle quotidianamente: i medici veterinari iscritti al nostro Ordine.
Ogni mese troverete una testimonianza di un Medico Veterinario valdostano che, con immagini e parole, vi descriverà la sua attività professionale.
- Nome e Cognome
Enrica Muraro - Perché hai deciso di iscriverti a Medicina veterinaria?
Perché è stato il mio sogno da quando ero piccola.
La risposta costante alla domanda “Cosa vorrai fare da grande?” è sempre stata “Il veterinario del Parco del Gran Paradiso”.
Il sogno si è realizzato solo in parte, con una tesi sugli animali selvatici.
Da lì in poi le scelte mi hanno portato in un’altra direzione. Ora però sono molto felice del lavoro che faccio. - Come sono stati gli anni dell’Università?
Allo stesso tempo piacevoli e molto faticosi.
Ho sempre cercato di restare al passo con gli esami e questo mi ha permesso di laurearmi in 5 anni.
L’impegno nello studio non mi ha comunque impedito di divertirmi con un bel gruppo di amici piemontesi, ora colleghi, con cui sono ancora in ottimi rapporti. - Quando ti sei laureato/a?
25 Febbraio 2000 - Quando ti sei iscritto/a all’Ordine?
16 febbraio 2001 - Ricordi come è stato il tuo primo giorno di lavoro?
Ho rilevato l’ambulatorio del Dott. Toscano insieme al collega Diego Yeuillaz il 1 marzo 2001. Abbiamo iniziato a visitare da subito, con i giornali sulle vetrate e l’imbianchino al lavoro nell’altra stanza.
Primo caso: eutanasia di un cane anziano e debilitato. Non era proprio così che speravo di cominciare. - Di cosa ti occupi ora nello specifico? Vuoi descriverci in cosa consiste la tua attuale attività professionale?
Mi occupo di clinica e chirurgia dei piccoli animali: gatti, cani, ma se capita anche criceti, conigli, cincillà, anche se spesso cerco di indirizzare questo tipo di clientela verso colleghi più specializzati.
Cerco di svolgere la mia professione con impegno e dedizione e spesso non riesco a trattenermi dal coccolare i miei pazienti, cosa che a volte mi fa sentire un po’ ridicola, ma che per fortuna i proprietari apprezzano.
Mi tengo in costante aggiornamento e cerco di crescere giorno dopo giorno, in 10 anni ne sono cambiate di cose! - Operi in un settore in cui c’è molta concorrenza?
Concorrenza ce n’è, ma per fortuna l’ambulatorio, che ora divido col collega Egidio Filippetto si trova a Nus dove il bacino di utenza è piuttosto ampio senza ambulatori “dietro l’angolo” come capita ad alcuni colleghi ad Aosta.
La clientela proviene per la maggior parte dai paesi limitrofi e con molti si è creato un rapporto d’amicizia. Allo stesso modo ci troviamo sufficientemente vicino alla città perché qualche altro affezionato cliente possa spingersi fino da noi. - Come cerchi di differenziarti dai tuoi colleghi per proporti alla tua potenziale clientela?
Come ho già accennato prima, cerco di tenermi il più possibile aggiornata perché credo sia giusto poter proporre ai propri clienti le nuove procedure diagnostiche e terapeutiche che di anno in anno la ricerca ci mette a disposizione.
Rispetto anche solo a 10 anni fa, quando ho cominciato la mia professione, la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante e l’unico modo per lavorare bene è correrle dietro! Certo però non si può essere preparati in tutto, per questa ragione propongo ai clienti delle visite specialistiche con colleghi che lavorano freelance e che vengono a visitare presso la nostra struttura.
Ci avvaliamo della collaborazione di un collega per le visite e la chirurgia ortopedica, di colleghi che si occupano di ecocardiografia, di una collega che si occupa di endoscopia e di un collega esperto in patologie comportamentali. - Ti senti realizzato/a nella tua attività professionale?
Direi di sì, faccio il lavoro che ho sempre sognato di fare e mi piace.
Mi posso organizzare autonomamente le ore di lavoro e mi trovo bene col mio collega e socio di ambulatorio.
Dal punto di vista economico mi sento un po’ meno realizzata, sarebbe bello guadagnare di più, anche per poter investire in materiale e strumentario e riuscire così a lavorare sempre meglio. - Come sono i rapporti con i Tuoi colleghi?
Direi molto buoni con la maggior parte dei colleghi, assenti con altri, cattivi con nessuno.
Negli ultimi anni mi sento molto più serena nel chiedere consulenze e consigli a colleghi operanti in altre strutture perché c’è molto rispetto.
Forse abbiamo finalmente capito che se cerchiamo di andare d’accordo lavoriamo meglio e tutti. - Come sono i rapporti con il Tuo Ordine?
Direi ottimi. Molino for President forever! - Hai un aneddoto professionale particolarmente interessante e/o divertente che vuoi raccontare?
Cose divertenti ne succedono molte, meglio non divulgarle troppo però… Una cosa strana che mi è capitata e piuttosto originale è il taglio cesareo di una gatta che ha dato alla luce ben 13 gattini! Per quel che mi riguarda è un vero record…. - Come fai a conciliare il tempo da dedicare al lavoro con il tempo da dedicare alla famiglia?
Grazie alla collaborazione del mio socio, lavoro in ambulatorio tre giorni alla settimana e un fine settimana su due. Nonostante a questo si aggiungano le urgenze o alcune visite da effettuare a domicilio, direi che di tempo per la famiglia ne ho in abbondanza. - Cosa ti senti di consigliare a chi vorrebbe cominciare la tua professione?
Di farlo solo per passione. Gli studi sono impegnativi e il lavoro richiede disponibilità e dedizione. Se non c’è la passione è molto dura. - Hai qualche sogno nel cassetto per il tuo futuro?
Viaggiare, e riuscire quindi a vedere e conoscere più animali possibile nel loro ambiente naturale (Africa, Galapagos, Canada, Patagonia, Australia,…) e riuscire a fare qualche esperienza lavorativa all’estero. - Hai qualche rimorso o rimpianto per il tuo passato?
Di non aver studiato all’estero, almeno un periodo. - Concludi la tua intervista con un tuo pensiero in piena libertà che rappresenta il tuo quotidiano
operare o la tua filosofia di vita (proverbio, riflessione, citazione etc..).
Quando ho iniziato a lavorare ho investito tutto il mio tempo libero nell’ambulatorio e dal 2001 al 2007 anche in un secondo lavoro con i grossi animali, pensavo di non poter fare più di una settimana di vacanza all’anno perché altrimenti i clienti sarebbero scappati.
Dopo varie discussioni con il mio compagno, ho accettato nell’estate del 2006 di fare un viaggio di 3 settimane. Sono tornata e i miei clienti erano lì ad aspettarmi. Da allora cerco di prendermi un po’ più di spazio per me e per la mia famiglia e vivo benissimo.
Il mio consiglio è quindi: goditi la vita, il tempo non ritorna indietro.