Free trial in Inghilterra per veterinario: punti di vista inconciliabili?

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A fine giugno avevamo pubblicato un’email pervenuta dal Collega Alan Danielski che, riferendosi ad un’offerta di lavoro in Inghilterra divulgata e trasmessaci da Edmondo Prati, ci segnalava a nome suo e di altri Colleghi alcune considerazioni in merito, con preghiera di diffusione presso gli altri Ordini di Veterinari italiani. 
A fine settembre, Edmondo Prati ci ha comunicato il bilancio conclusivo del free trial in oggetto.
Il Collega Alan Danielski ci segnala ora l’esperienza diretta di una giovane veterinaria che ha partecipato a questo free trial.
In un’ottica di trasparenza pubblichiamo quindi integralmente la lettera e siamo disponibili ad accogliere e pubblicare le eventuali contro repliche dei diretti interessati. 

 

 

Messaggio del Dottor Alan Danielski:

In seguito all’email di risposta del dott. Prati, dove si voleva pubblicizzare i risultati ottenuti in seguito all’offerta di free trial in Inghilterra, sono stato contattato da una delle ragazze che hanno partecipato a questo free trial.

Vorrei divulgare la lettera che lei ha deciso di scrivere, rimanendo anonima, per evitare ritorsioni.

 

La vicenda del free trial in Inghilterra, promosso dal dott. Edmondo Prati e pubblicizzato da alcuni Ordini dei Medici Veterinari italiani, ha suscitato alcune polemiche riguardo alla serietà dell’offerta.

In seguito alla lettera che lo stesso Prati ha voluto pubblicare riguardo alle conclusioni del “progetto” è doveroso fare alcune precisazioni per rendere il tutto più trasparente, e per evitare che in futuro altri giovani veterinari si facciano illudere da questo tipo di offerte che assomigliano molto a specchi per le allodole.

Nonostante il tentativo del dott. Prati di giustificare le critiche che sono state fatte riguardo alla serietà del free trial da lui promosso, chi ha partecipato al free trial in questione sostiene di essere stato preso in giro, in quanto il dott. Prati ha fatto credere loro che avrebbero avuto un’offerta di lavoro al termine del periodo di prova.

Alcuni dei partecipanti al free trial avrebbero avuto un ruolo come veterinario all’interno della clinica, mentre ad altri sarebbe stato offerto un posto di lavoro in un’altra sede. L’offerta di lavoro sarebbe arrivata al termine del periodo di prova di 3 settimane o più, quando i candidati sarebbero stati pronti per il colloquio di lavoro con il Principal.

Invece le cose non si sono rivelate come sembravano. Perché al momento del colloquio il Principal ha detto loro che il Gruppo non aveva posti vacanti per veterinari.

Per quanto riguarda le caratteristiche dei sette colleghi menzionati dal dott. Prati nelle conclusioni del free trial qualcosa è stato palesemente tralasciato, quindi devono essere fatte alcune precisazioni:

  • due colleghe hanno lasciato prima del termine;
  • due colleghe al termine del free trial, hanno sostenuto il colloquio, durante il quale il Principal ha detto loro che il gruppo non stava cercando veterinari. Una delle due colleghe, prima del colloquio, ha lavorato attivamente in clinica ed ha inoltre sostituito una veterinaria dello staff durante le ferie della stessa, senza ricevere legale remunerazione;
  • un collega ha sostituito un veterinario dello staff durante le ferie senza ricevere legale remunerazione, ha sostenuto il colloquio ma non è stato assunto. Si è lamentato con il Principal perché si sentiva preso in giro, quindi in seguito gli è stata offerta la possibilità di migliorare la propria preparazione chirurgica;
  • i due colleghi che sono stati assunti a tempo indeterminato in realtà non sono entrati a far parte del progetto, perché gli è stato offerto un contratto prima che il progetto partisse (è stato infatti dichiarato che il progetto è partito a maggio).

Cinque di questi sette colleghi hanno vissuto, durante il periodo del free trial, a casa del dott. Prati pagando 25 o 30 sterline al giorno.

Quello che dice il dott. Prati è vero: le cliniche inglesi richiedono la copertura da parte di veterinari “locum” per sostituire maternità, malattia, vacanze ecc.

Ma quello che inavvertitamente si è dimenticato di aggiungere è che un veterinario che viene assunto come “locum” viene pagato più di 200 sterline (circa 280 euro) al giorno.

La clinica veterinaria in cui lavora il dott. Edmondo Prati, da maggio non ha dovuto assumere alcun veterinario “locum” per coprire le ferie fatte dallo staff veterinario perché il caso ha voluto che alcuni veterinari italiani si trovassero in clinica a fare un free trial, con l’illusione di essere assunti a breve.

Riguardo ad un altro punto il dott. Edmondo Prati ha ragione: sono i fatti che contano, non le parole. A voi le conclusioni.”

 

Come avevo scritto nella mia prima lettera, cerchiamo di voler bene alla nostra professione ed evitiamo atteggiamenti e comportamenti meschini di questo tipo.

All the best, dott. Alan Danielski